UMFVG è membro di AISAM (Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia) e di SMI (Società Meteorologica Italiana)
L'andamento meteorologico globale nel 2010
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Estratto dal rapporto n. 904 della World Meteorological Organization (WMO)
La versione finale del commento sull'andamento meteorologico nel 2010 verrà pubblicata nel marzo del 2011 sul sito del WMO (www.wmo.ch)
Sintesi generale
Il 2010 è destinato a situarsi, dal punto di vista planetario, nei tre anni più caldi mai osservati a partire dal 1850 secondo i dati attualmente in possesso del WMO. In particolare, la media delle temperature registrate sia sui mari che sulla terraferma indica una discrepanza positiva di 0.55 °C rispetto alla media di riferimento di 14.0 °C registrata nel trentennio1961-1990. Valori analoghi sono stati registrati solo nel 1998 e 2005.
La discrepanza media del decennio 2001-2010 rispetto al trentennio di riferimento 1961-1990, invece, si attesta sui +0.46 °C. I contributi maggiori a queste temperature più alte della norma sono riconducibili, in particolare, alle alte temperature registrate in Africa, in parti dell'Asia e dell'Artico, con valori dell'ordine dei +1.2 e +1.4 °C superiori alla media di riferimento.
Dettaglio nelle temperature
Nel dettaglio, le temperature maggiori del 2010 si sono registrate tra il Canada e la Groenlandia (superiori anche di 3 °C alle medie di riferimento trentennali) e nell'Africa nord-orientale e nell'Asia del sud sino alla Cina occidentale (valori compresi tra i +1 e +3 °C rispetto alla media di riferimento). In particolare, la Turchia e la Tunisia hanno registrato i nuovi record locali di temperatura. Solo poche aree hanno registrato valori di temperatura inferiori alla norma. Tra queste vanno ricordate la Siberia occidentale e del nord, la Cina Orientale e il sud-est degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l'Europa del nord, il 2010 è stato l'anno più freddo dal 1996, mentre nell'Asia settentrionale, il 2010 è stato l'anno più freddo dal 1998.
Dal punto di vista del mare, il 2010 ha registrato temperature inferiori su gran parte del Pacifico orientale a causa della concomitanza con il fenomeno de 'la Niña', mentre sono state superiori alla media nell'oceano Indiano e in quello Atlantico. In particolare, le discrepanze positive più elevate sono state osservate nell'Atlantico ai tropici ad est della longitudine 55 °W.
Gli eventi rilevanti del 2010
I monsoni
Nel corso di quest'anno, i monsoni asiatici estivi sono stati particolarmente violenti, con le peggiori innondazioni mai registrate in Pakistan. Le precipitazioni più intense si sono registrate tra il 26 e 29 luglio con più di 300 mm su un'ampia porzione di territorio attorno a Peshawar. A questi episodi hanno fatto seguito altre precipitazioni intense tra il 2 e 8 agosto. Nel complesso si stima che più di 1500 persone abbiano perso la vita e più di 20 milioni di persone siano state costrette a spostarsi dai loro luoghi di residenza. Nel complesso, la stagione monsonica in Pakistan si è collocata al quarto posto assoluto e al primo posto a partire dal 1994.
Altre piogge monsoniche eccezionali si sono registrate nell'India occidentale, in Cina e nella Corea, mentre piogge monsoniche inferiori alla norma si sono registrate nell'India del nord e in Bangladesh, dove si è sperimentata la peggiore siccità a partire dal 1994.
Le onde di calore
Nel corso del 2010, molte parti del continente eurasiatico sono state colpite da intense onde di calore. Le peggiori si sono registrate tra luglio e la prima metà di agosto nella Russia occidentale. In questa zona le temperature hanno iniziato ad essere superiori alla norma sino da maggio per poi raggiungere i valori estremi di 7.6 °C sopra la media stagionale. Nel dettaglio, la temperatura più alta registrata a Mosca è stata di 38.2 °C il 29 luglio e temperature superiori a 30 °C si sono registrate ininterrottamente per 33 giorni consecutivi, mentre non se ne erano registrate affatto nel 2009. Si stima che più di 11 000 persone abbiano perso la vita per cause connesse con le alte temperature. Queste alte temperature sono state accompagnate da intensi ed estesi incendi e da gravi danni ai raccolti nei pressi del Volga. Temperature molto elevate sono state registrate anche nelle regioni contermini della Finlandia, Ukraina, Bielorussia, mentre temperature minime particolarmente elevate sono state osservate nel sud-est dell'Europa.
Le temperature più elevate del 2010 si sono registrate a Mohenjo Daro in Pakistan (53.5 °C il 26 maggio) a Jeddah in Arabia Saudita (52.0 °C), a Doha in Qatar (50.4 °C) e a Taroundant in Marocco (57.7 °C).
Anomalie invernali
Nel corso dell'inverno 2009-2010 (dicembre, gennaio, febbraio), le temperature mediamente più basse si sono registrati nella Russia centrale, con -4 °C rispetto al riferimento climatico, e in Irlanda e Scozia, con i valori di temperatura più bassi osservati a partire dal 1962-63. In generale, comunque, tutta l'Europa del nord ha sperimentato, nel corso del 2010, inverni mediamente più freddi della norma anche se non si sono registrati minimi assoluti particolarmente eclatanti. Questo comportamento è stato causato da una relativa debolezza delle correnti occidentali che ha favorito anche condizioni di tempo relativamente secco. La Norvegia, infatti, ha registrato un deficit dell'ordine del 72% rispetto alle normali precipitazioni. In questa scarsezza di correnti occidentali, si distingue una tempesta di vento invernale (Xinthia) che ha interessato l'Europa nord-occidentale alla fine di febbraio con raffiche superiori ai 150 km/h registrate in Francia. Se l'Europa del nord è stata piuttosto secca nell'inverno 2009-2010, l'area mediterranea è stata caratterizzata da piogge copiose con valori superiori anche del 100% in Spagna, Portogallo e Italia.
Nell'Africa del nord, contrariamente a quanto osservato nell'Europa del nord, l'inverno 2009-2010 è stato insolitamente mite, con anomalie positive dell'ordine dei 3.7 °C. In Algeria, in particolare, alla fine si febbraio si sono registrate temperature comprese tra 30 e 36 °C. Le più calde osservate dal 1980.
Nell'America settentrionale, il Canada ha sperimentato le temperature più alte di sempre, con valori superiori anche di 6 °C rispetto alla norma. Queste temperature molto elevate sono state accompagnate anche da condizioni di tempo secco con scarsità di neve, dovuta sia alle poche precipitazioni che alle alte temperature, che ha provocato non pochi disagi alle Olimpiadi Invernali in corso a Vancouver. A contraltare, buona parte degli Stati Uniti continentali hanno sperimentato temperature relativamente basse in particolare nel Texas, con il decimo inverno più freddo di sempre. Nevicate eccezionali si sono osservate nella costa orientale degli Stati Uniti, in particolare a Washington DC.
Precipitazioni anomale
Una larga parte degli dell'Indonesia e dell'Australia, nel corso del 2010, hanno sperimentato piogge anche due volte superiori alla norma, in particolare a causa dell'evento de 'la Niña'. In particolare, il periodo da maggio ad ottobre è stato il più piovoso di sempre (da quando si hanno osservazioni) per l'Australia del nord. In questo periodo, la Thailandia e il Vietnam hanno sperimentato piogge molto intense con molte perdite di vite umane. Piogge intense sono state registrate anche in Sahel, in Benin e nel Niger.
Anche l'Europa, nel corso del 2010, ha sperimentato piogge intense nella Germania orientale, in Polonia e in Slovacchia, In Turchia, da gennaio ad ottobre sono caduti più di 1150 mm di pioggia, pari al 132% della norma. La repubblica Ceca, inoltre, il 2010 è stato l'anno più piovoso a partire dal 1981.
Piogge intense si sono registrate anche in Sudamerica, in particolare in Colombia e a Brasile (Rio de Janeiro).
Episodi siccitosi
Gli episodi siccitosi più eclatanti si sono registrati tra luglio e settembre nel bacino dell'Amazzonia, con il valore più basso di portata mai raggiunto nel Rio Negro, uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni. Valori bassi di piogge si sono registrati anche nella Guyana e nelle isole dei Caraibi. Altri episodi siccitosi particolarmente rilevanti sono stati registrati nella Cina sud-occidentale, in concomitanza con temperature particolarmente elevate e numerosi incendi. Anche il Pakistan, successivamente colpito da piogge eccezionali, nei primi mesi del 2010 ha sperimentato estesi periodi siccitosi.
Cicloni tropicali
Il 2010 ha mostrato in media una sostanziale assenza di cicloni tropicali, la più bassa osservata a partire dal 1979 ad oggi. In tutto, nel corso del 2010, sono stati osservati 65 di questi fenomeni (contro gli 85 di media), dei quali 35 (contro i 44 di media) hanno raggiunto il grado di intensità caratteristico degli uragani e dei tifoni.
Un basso numero di questi episodi è stato osservato, in particolare, nel Pacifico settentrionale (7 in quello orientale e 14 in quello occidentale contro valori medi rispettivamente di 17 e 26).
Una frequenza relativamente alta di questi fenomeni, al contrario, è stata osservata nell'Atlantico settentrionale, con 12 uragani contro una media di 5, secondo solo al valore di 15 uragani registrato nel 2005.
La più intensa tempesta tropicale è stata il tifone Megi, che ha investito le Filippine nell'ottobre del 2010, caratterizzato da un minimo di pressione dell'ordine degli 885 hPa. Non si osservavano minimi barici di quest'ordine di grandezza globalmente a partire dal 2005 e a partire dal 1984 nel Pacifico nord-orientale. Nel registro degli episodi rilevanti va anche ricordato l'uragano Thomas, classificato come di categoria 2 ma che ha favorito la diffusione del colera nell'isola di Haiti.
Ghiacci artici e antartici
Anche nel corso del 2010, l'estensione dei ghiacci artici è stato inferiore alla media. La minima copertura dei ghiacci è stata osservata il 19 settembre 2010 con 4-6 milioni di km2, la terza più bassa copertura di ghiacci mai registrata tramite il rilevamento dai satelliti e superiore solo all'estensione dei ghiacci osservata nel 2007 e 2008.
Al contrario, nel corso del 2010, l'estensione dei ghiacci antartici è stata leggermente superiore alla norma.