UMFVG è membro di AISAM (Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia) e di SMI (Società Meteorologica Italiana)
La neve a Trieste dal 1985 al 2006
Opicina (Carso triestino), dicembre 2005
SECONDA PARTE
Nei resoconti dettaglaiti di Stefano Zerauschek la fine dell'inverno 1985 e l'inverno 1985-86
Ancora 1985
...Vorrei ricordare ancora che la sera del 14 gennaio 1985 con 20cm di neve al suolo, neve in caduta, bora forte e -4°C, lampeggiò e tuonò per alcune decine di minuti sul Golfo di Trieste.
Notevole anche l'episodio di domenica 11 febbraio 1985, quando, dopo una giornata piovosa, verso le 19, si aprì il varco un intenso deflusso di bora (raffiche oltre i 100km/h) provocato da un accumulo di masse artiche sull'Europa centro-orientale e richiamato da una depressione atlantica venutasi ad approfondire sull'Italia settentrionale (esempio di NAO negativa che caratterizzò tutto l'inverno'85).
In quattro ore, in centro città, la temperatura scese di 9°C, da +8°C a 1°C.
La pioggia battente si trasformò in una furiosa bufera di neve con conseguenti, rapide ed estese, formazioni di ghiaccio che paralizzarono tutta la città e la provincia; in breve ogni zona fu abbondantemente imbiancata e proprio la nostra area ebbe la maggior 'dose' di maltempo dell'intera regione.
Nei due giorni successivi, con il ritorno del sereno, Trieste fu il capoluogo più freddo d'Italia con minime di 6°C e massime non superiori ai 2,5°C (temperature che furono inferiori a quelle di Bolzano di 5° per la notte e addirittura di 10°C per il cuore del dì).
L'arrivo, immediatamente successivo, di aria più umida e mite fece nevicare copiosamente per alcune ore.
Alla mia stazione furono 15 i cm caduti in poche ore la sera del 11 febbraio e la notte con il 12, mentre la temperatura scese a -8.6°C all'alba del 13 febbraio.
Ricorderò per sempre quell'episodio.
Ricordo in serata la pioggia fitta con 6°C e ricordo che dissi a mia madre (sinceramente non so da dove presi tale "notizia") che nelle ore successive sarebbe nevicato, lei (direi anche comprensibilmente) non mi credette.
Nel giro di poche decine di minuti prese a soffiare la gradita bora con il termometro a mercurio che calava a vista d'occhio.
Sui 3°C vidi sparire il costone carsico sotto la presunta bufera di neve...da quel momento passarono si e no 20 minuti.
Sui 2°C una "nuvola" staccatasi dall'Altipiano prese ad "ingoiare" alla velocità di 100km/h tutta la periferia a cominciare dall'area di Cattinara.
Quando la nube arrivò nella mia zona la visibilità diminuì in un istante da alcuni chilometri a poche centinaia di metri ed il termometro scese da 2.0°C a -0.5°C in 3 minuti.
All'inizio ebbi quasi la sensazione della nebbia che sparì immediatamente vedendo gli alberi agitarsi inverosimilmente. Non è tanto comune vedere bora a 110km/h con ratei da 8mm di neve fusa all'ora, 99% di umidità e visibilità a 250 metri.
Dai dati a mia disposizione la nevicata non durò più di 4 ore, ma quando si diradò notai lo splendido paesaggio notturno abbondantemente innevato (e ghiacciato) con i fiocchi attechiti anche ad i muri delle case per l'effetto "colla" della pioggia precedente e i -3°C al termometro.
Concludo il 1985 con l'episodio del 28 aprile quando, dopo un temporale, nevicò a larghe falde (fiocchi grossi, senza vento), per molte ore consecutive, con una temperatura di +6°C.
inverno 1985-86
Proseguiamo con il 1985/86.
L'autunno fu pressochè caldo fino alla prima decade di ottobre. In seguito proseguì relativamente mite e ancora secco e soleggiato fino a fine mese.
Novembre 1985 ebbe una prima decade tipicamente autunnale con precipitazioni e un po' di scirocco.
Un'avvezione siberiana raggiunse la nostra area tra il 14 ed il 21 novembre con temperature in netto calo, bora fino a 133km/h, leggera nevicata il giorno 18 con una minima, pomeridiana, di -1.8°C alla mia stazione e brevi episodi di gelicidio nei due giorni successivi.
Il tempo ritornò in seguito anticilonico, ma grigio fino a Natale.
Da metà Settembre a metà dicembre, compresi, le precipitazioni si tennero sotto i 120mm complessivi, contro ad una media di circa 450mm nello stesso trimestre preso in esame, generalmente il più piovoso a Trieste.
Da Natale 1985 all'alba del giorno 30 si ebbe un'intensa sciroccata con temperature in progressivo aumento fino a raggiungere i +13°C alle 6.30AM del penultimo giorno di dicembre 1985. Dalle 6.30 alle 7.00 calma di vento e temporanea cessazione della pioggia, ma con nubi progressivamente sempre più scure e tormentate "dal basso".
Nel giro di poco più di 4 ore, il termometro, complice l'ingresso prepotente della bora continentale di basso spessore con raffiche a 95km/h, scese di 13°C e la pioggia prese a trasformarsi in neve, dapprima sul Carso, poi anche in periferia e fino a lambire la Città, dove però non si ebbe accumulo.
Alle 12 del 30 dicembre 1985 il termometro segnava, alla mia stazione, 0.1°C, contro i 12.7°C delle 7.00 del mattino. Il tutto accompagnato da un roteare fitto di fiocchetti di neve.
Il 31 il tempo fu simile, con a tratti prevalenza di pioviggine ghiacciata sparata duramente sui visi della gente dalla bora impietosa, e le temperature, per tutto il giorno, furono comprese tra -0.1°C e 1.6°C.
Con i primi giorni del 1986 cessarono le precipitazioni e le temperature risalirono di qualche grado.
Gennaio, sucessivamente, fu alquanto piovoso e relativamente mite.
Il clou di quell'inverno si ebbe con febbraio.
Nel febbraio 1986, ci furono due ondate di gelo, accompagnate da nevicate e intervallate da un buon numero di giorni di pioggia.
Il 7 febbraio 1986 l'arrivo d'un nocciolo gelido artico-siberiano sui cieli del Mediterraneo aveva già creato una profonda depressione sull'Italia.
La sera di quel giorno si ebbero le prime spruzzate di neve su tutte le zone di Trieste.
La mattina successiva il cielo si presentò spettacolare con nembi scurissimi che avanzavano da SUD verso NORD, ma con bora a 80km/h nei bassi strati e termometro a inverosimili (visto il flusso meridionale subito sopra la bora) -3.5°C.
Seguirono delle fittissime nevicate per 10 ore consecutive.
Il giorno dopo ancora si ebbe solo nevischio ma sul terreno, anche in prossimità del mare, si contavano ben 18cm di neve fresca, modellata irregolarmente dal vento.
L'anomalia fu che la temperatura più bassa di quell'ondata di freddo si registrò proprio durante la precipitazione (e non nei giorni precedenti come avviene solitamente).
Alle 14.30 del 8 febbraio 1986, nel momento culmine del maltempo, il termometro segnava 4,8 gradi sottozero in Centro Città, -6.1°C a San Giovanni (ove è sita la mia stazione) e su molte altre zone di periferia e mediamente, sui 8°C in Carso; qualche minuto prima dell'inizio della precipitazione bianca(alle 07.30AM) la temperatura era rispettivamente di 1,5°C, -3,5°C e 6,5°C.
Altre brevi nevicate si ebbero nei giorni seguenti anche in prossimità del mare e una di queste senza vento.
Una nuova ondata di gelo giunse la notte tra il 23 ed il 24 febbraio di quell'anno.
Dopo 4 giorni di bora fortissima e gelida, con raffiche massime di 143km/h e 3 giorni di ghiaccio con temperature scese fino a 7°C in periferia, -5°C in Città e fino a 12°C sul Carso triestino, la sera del 28 giunse la neve che cadde per 20 ore consecutive con medie termiche attorno ad i -2°C, accumulando, quantitativi comunque modesti, anche in riva al mare.
Dal pomeriggio del giorno 1 marzo, con ancora quasi 1°C sotto allo zero, prese a piovere e si ebbe un robusto gelicidio; altri deboli episodi di gelicidio si ebbero sul Carso anche il giorno 3 marzo, mentre in Città e periferia si ritornò verso la normalità.
Per chiudere il 1985/86, ricordo la breve ma intensa nevicata del 13 aprile, tra le 4 e le 6 del mattino, con leggero accumulo fino in Periferia e temperatura scesa, durante la nevicata, a 1.2°C. Nei due giorni precedenti si ebbero temporali e piogge intense con temperature in calo e accumuli nevosi molto imponenti oltre i 700m del Carso d'oltreconfine.
A presto con il 1986/1987....poi un vuoto (di neve ) fino al 1990/91.
PS: ringrazio Lukeud e Simone.