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Neve di primavera sul Carso
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neve di primavera
Tra il 19 ed il 20 marzo 2007 ingenti nevicate interessano l'altipiano carsico triestino
Dopo un inverno che, di fatto, si è visto solo per alcuni giorni alla fine di gennaio, uno split artico in grande stile riporta (o meglio porta...) il continente europeo ed il Mediterraneo in pieno inverno. Certo i valori termici al suolo non sono particolarmente rigidi, e non potrebbero esserlo visto il calendario, ma le configurazioni sinottiche mostrano quanto di meglio un inverno dovrebbe proporre.
Sulla nostra regione tra il pomeriggio e la sera del 19 arrivano in quota masse d'aria di diretta origine artico-marittima che provocano un calo di temperatura di 10-11°C nel giro di 1 ora. Il contrasto tra le masse d'aria preesistente e quella in arrivo è molto forte, il Mare Adriatico con i suoi 12-13 °C (dovrebbero essercene 9 !!!!!) un serbatoio di energia non indifferente. Una miscela eccellente per il verificarsi di copiose nevicate che, dopo aver investito la vicina Slovenia e le montagne friulane fin dal primo pomeriggio, si espandono a tutto il Friuli Venezia Giulia arrivando in qualche caso ad imbiancare anche la pianura (è il caso di Udine sud ad esempio).
Sul carso le precipitazioni nevose a 300 m di quota iniziano attorno alle 19 e proseguono con intensità prima cresecnte e poi variabile fono al mattino del 20. L'ultimo rovescio nevoso si verifica sul carso meridionale attorno alle 13 del 20. Complessivamente gli apporti superano i 50 mm (54.8 mm di pioggia e neve fusa alla stazione di Borgo Grotta Gigante) e gli accumuli al di sopra dei 500 m di quota sono veramente importanti raggiungendo anche i 40 cm.
Questi gli apporti nevosi complessivi in alcune località carsiche
Borgo Grotta Gigante 275 m - 0.5 cm
Sgonico 265 m - 1 cm
Samatorza 270 m - 6 cm
Pesek 490 m - 10 cm
Sagrado di Sgonico 370 m - 12 cm
Monrupino (Rocca) 418 m - 14 cm
Grozzana (vallata) 470 m - 10-15 cm
Grozzana alta (apicoltura) 510 m - 20 cm
Monte Cocusso 670 m - 35 cm
Monte Lanaro 545 m - 40 cm
Da questa tabella si vede come gli apporti siano stati condizionati principalmente dall'altitudine ma in maniera importante anche dalla maggiore o minore intensità delle precipitazioni; è il caso del Monte Lanaro e zone contermini (Samatorza) che nella serata del 19 sono state interessate da rovesci molto intensi ben visibili anche dal radar osmer con dbz> 50
Di seguito una serie di immagini che documentano gli ingenti accumuli del Carso meridionale tra Grozzana ed il Monte Cocusso
RRC